I matrimoni americani non sono più condannati a finire in divorzio nel 50% dei casi come avveniva negli anni ’70: anzi, per più di due terzi degli sposini convolati a nozze negli anni Duemila, la prospettiva è finalmente quella di rimanere insieme per sempre. Lo rivelano gli ultimi dati messi a punto da Justin Wolfers, economista dell’università del Michigan, che fornisce un quadro del matrimonio Usa con intriganti chiaroscuri analizzati in un articolo del New York Times.
Se dagli anni Ottanta i divorzi negli Stati Uniti hanno iniziato lentamente a diminuire, già negli anni Novanta circa il 70% delle coppie sposatesi allora è arrivata felicemente al traguardo dei 15 anni insieme.
Oggi, a godere di una felicità coniugale senza precedenti appaiono le coppie benestanti e di buona educazione, mentre i più poveri si sposano semplicemente meno e tendono a coabitare. Tra i laureati sposatisi all’inizio del 2000 solo l’11% ha divorziato entro il settimo anno, mentre per la stessa generazione di americani ma senza una laurea, il tasso di divorzi al settimo anno e al 17%.
Curiosamente, quando è tempo di mettere la parola “fine” alle unioni, a presentare istanze di divorzio sono in due terzi dei casi le donne: ciò – secondo gli esperti – è dovuto alla nuova indipendenza economica femminile ed al fatto che gli uomini sembrano generalmente più soddisfatti nelle unioni matrimoniali.