Il viaggio di nozze di Elisa, tra le bellezze di Nara

Ecco la terza puntata del viaggio di nozze di Elisa, alla scoperta del Giappone.

naraNara è una di quelle città dove sogni son desideri, quelle città che non riesci più a stare senza, che ti lasciano senza respiro, in cui pensi “beh, noi uomini qualcosa di buono l’abbiamo fatto, in fondo!”. Nara è tutto questo messo insieme. La città incantata, giusto per citare Miyazaki.

Appena arrivati, siamo andati in giro per il mercatino di Nara: un mercatino piccolino, con tutti negozietti a destra e a manca, con tanta roba sia da mangiare che per vestirsi.
Poiché Nara è di tipico stile giapponese, quello di Karate Kid per intenderci, ci hanno fatto indossare il kimono e lo yukata e ci hanno fatto girare per la città vestiti tipicamente da giapponesi. Il problema è che mettono delle cinture cosi strette che non riesci a respirare nemmeno con una maschera dell’ossigeno. Le scarpe, le geta, poi … Non sono in equilibrio, quindi devi camminare a piccoli passi per poter cercare di bilanciare il peso. Ora capisco perché per diventare geisha bisogna fare una scuola!elisa verdecchia e christian

Vicino al negozio di kimono, sotto la collina, c’era un piccolo laghetto con i Koi, anche questo tipico jappo-style. Dietro la collina, una pagoda. La guida ci ha spiegato che la pagoda è la tomba di Buddha, per questo ce ne sono molte in Giappone e sono tutte chiuse, senza finestre e ne porte, non ci si può entrare. Simbolo del Buddismo.

Vicino questa, una fontana zen, simbolo di purezza e di proprietà. Simbolo dello Shintoismo.
E’ bellissimo come due religioni, apparentemente molto diverse fra loro (una monoteista e l’altra politeista), possano convivere senza problema.
Il classico rito di preghiera della fontana è quello di far passare la bacchetta a destra e a sinistra con l’acqua dentro, sciacquarsi la bocca e poi rimetterla allo stesso posto.fontana zen

Vicino alla fontana, ancora preghiere da parte dei bambini: gli ema sono piccole placche di legno su cui i fedeli scrivono preghiere o desideri: ad esempio il successo nel lavoro o negli studi, la felicità coniugale, l’avere dei figli e la salute. Vengono appesi nei santuari nella speranza che i kami misericordiosi li leggano e vengano in aiuto.ema giappone

La parte più bella di Nara, però, non è questa pagoda ma il giardino con relativo tempio Todai-Ji, con il grande Buddha.

E’ un parco immenso, il paradiso dei cervi. Questi animali vengono considerati ambasciatori di Buddha, animale divino e sacro, tanto che ucciderli comporterebbe la pena capitale. Qui vivono in libertà. Si possono toccare, dare da mangiare. Sono talmente abituati che ti guardano e vogliono le carezze, quasi parlano.elisa e christian

Di fronte a questo parco stupendo, il santuario buddista.santuario buddista giappone

 Uno dei più grandi Buddha, alto 50 metri, tutto in oro, considerato patrimonio dell’Unesco. Una delle colonne all’interno della Grande Sala del Buddha presenta un foro nel mezzo, che si dice sia della stessa grandezza delle narici del Buddha stesso: la leggenda racconta che colui che riuscirà a passarvi attraverso riceverà una benedizione per la vita futura, ossia quella dell’illuminazione, ecco perché molti visitatori provano a passarvi al suo interno, benché solo i bambini vi riescano senza problemi. E siccome io sono alta 1 metro e una banana, sono riuscita benissimo a passarci! Avrò benedizione eterna!! Però non è bastato a farmi vincere 4matrimoniIT! Forse dovevo anche scaccolarlo! :)santuario buddista nara

Una cosa che ricordo benissimo di quel giorno è il temporale. Doveva passare un tifone a Nara, si era già scatenato ad Okinawa, ed era toccava a noi. I giapponesi erano impauriti, ma rimanevano sempre distaccati dalla realtà, così precisi. Se fosse successo qualcosa, avrebbero seguito le regole imposte. Poi, fortunatamente, la tempesta è scemata e non è successo nulla. Quello che vedete nella foto, è solo il residuo. Io, in realtà, avevo molta paura ma loro mi rassicuravano. Qualunque cosa fosse successa, sapevo che avevano un piano B.

Un’altra cosa che mi ha colpito di Nara è la gentilezza delle persone. Qualsiasi cosa fai, anche quando attraversi la strada, si inchinano per ringraziarti. Compri qualcosa in un negozio? Ti accompagnano fino a fiori dalla porta e ti fanno un inchino.
Credo che noi italiani abbiamo molto da imparare.

L’ultima cosa che vorrei condividere con voi e che a me ha impressionato molto è questa foto sotto.

Il fumetto fatto realtà. Quando l’arte parla da sola.scolarette giapponesi

Find It: Trova le differenze!manga

Elisa Verdecchia

Leggi la prima e la seconda puntata del suo viaggio di nozze.

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