Perfetto esempio di commistione tra civilizzazione e natura incontaminata, la Corea del Sud si è affermata negli ultimi anni come una delle mete preferite dagli amanti della cultura dell’Estremo Oriente.
Ma non soltanto da loro.
Decine di giovani sposi la stanno scegliendo come destinazione della propria luna di miele.
I motivi? Proviamo a scoprirli.
Chiusa per molti anni del ‘900 ai visitatori stranieri, la Corea del Sud è passata dall’essere un Paese sulla soglia della povertà a diventare nell’arco di mezzo secolo una delle prime potenze economiche mondiali.
Ed è proprio grazie a questo boom economico che il “Paese del Mattino Calmo” offre una ricchezza turistica e culturale immensa e riesce a far convivere al suo interno metropoli modernissime e tradizioni millenarie.
Seul ne è l’esempio perfetto: autostrade a dieci e più corsie si alternano ad antichi palazzi, templi e mercati, creando un contrasto affascinante e unico nel suo genere.
Se scegliamo per il nostro viaggio di nozze in Corea del Sud proprio la capitale come base di partenza e vogliamo iniziare con lo shopping, la prima tappa è il mercato di Namdaemun.
Qui c’è di tutto, dagli utensili coreani tipici ai cosmetici e a prezzi estremamente contenuti.
Gli stessi prezzi che troveremo anche a Insadong e Apgujeong, le due aree più “multiculturali” e commerciali della città.
Una volta terminati gli acquisti è tempo di iniziare a visitare i palazzi.
Il più famoso e importante è il Palazzo Gyeongbokgung. Terminato nel 1935, è il primo della dinastia Joseon e per molti anni è stato la sede del governo centrale del Paese.
Da visitare assolutamente anche il Palazzo di Changdeokgund, detto “Palazzo della Prosperità”: risale addirittura al 1405 ed è patrimonio mondiale Unesco.
Particolarmente suggestivo il giardino segreto, al cui interno si trovano stagni, cascate e meravigliosi alberi.
Due i templi da non perdere. Il primo è quello buddista di Jogyesa.
Piazzato al centro della città, è il luogo ideale per conoscere i tipici riti coreani come la cerimonia del tè e la meditazione.
Imperdibile all’alba per le percussioni rituali è invece il tempio di Bongeunsa, luogo icona del buddismo Zen. Nel mese di maggio ospita l’esposizione delle lanterne.
Per gli amanti del gioco e dei casinò tappa obbligatoria è il Paradise City di Incheon, sede ufficiale dell’Asia Pacific Poker Tour di PokerStars, uno dei tornei più importanti a livello Mondiale.
Ma non è l’unica attrazione della terza città coreana per numero di abitanti.
Incheon è infatti un paradiso per il cicloturismo e con i suoi edifici tipici e coloratissimi offre ore e ore di immersione nella cultura più antica del Paese.
Da vedere assolutamente durante un viaggio di nozze in Corea del Sud anche il ponte che collega la metropoli all’isola di Yeongjong: lungo 24 km e sospeso sul mare offre panorami mozzafiato.
Continuiamo a parlare di isole per scoprire la vera e propria perla della Corea del Sud, ovvero Cheju, considerata come il paradiso degli sposi.
Situata all’estremo sud ovest della penisola, Cheju è raggiungibile con un breve volo dalla cittadina di Mokp’o ed è il capoluogo dell’arcipelago del parco nazionale Tadohae Haesang, famoso per le sue insolite formazioni rocciose e per le sterminate foreste di camelie.
Una volta sbarcati a Cheju si apre un nuovo mondo, fatto di natura incontaminata, rocce vulcaniche, montagne (tra cui il monte Hallasan, il più alto della Corea con i suoi 1950 metri) e foreste di tigli, cedri, frassini, faggi e castagni.
Grazie alla sua distanza dai centri metropolitani e dall’inquinamento è considerata l’isola in cui è ancora possibile vivere tutte e quattro le stagioni.
Una volta rientrati nella capitale Seul il suggerimento è di prendere un bus per recarsi a Jeonju, città che come la capitale è fatta di contrasti con grattacieli ultramoderni affiancati a sterminate coltivazioni di riso e ortaggi.
Sono proprio questi paesaggi extraurbani la vera attrazione.
In particolare le piccole costruzioni con i tetti a pagoda e i giardini che le circondano: esempio imperdibile dello stile, dei colori e della compostezza coreana.
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